sabato 19 settembre 2009

trek sulla Grigna Settentrionale

Data: 11-12/08/2009
Zona: Prealpi Lariane
Partenza: Primaluna 600 Mt.
Dislivello: +809 Mt.
Dislivello complessivo: 2250 Mt.
Da Primaluna al rif. Bietti +1535 -450
Dal rif. Bietti al rif. Brioschi +695 -88
Dal rif. Brioschi a Primaluna +20 -1712
Punto più elevato: Grigna Settentrionale 2409 Mt.
Difficoltà: EEA
Tempo di percorrenza: 10 ore e 30 minuti circa di cammino effettivo in 2 giorni
Primaluna - rif. Riva 1,00 h
Rif. Riva - rif. Bogani 2,40 h
Rif. Bogani - rif. Bietti 1,30 h
Rif. Bietti - rif. Brioschi 2,25 h
Rif. Brioschi - Primaluna 3,00 h
Trek di più giorni in tenda da solo.


Descrizione:
1° giorno
Sono partito da Primaluna su comoda carrabile per un buon tratto asfaltata e poi sterrata fino al rif. Riva. Lasciandomi il rif. sulla sinistra dopo una ventina di metri ho incrociato sulla destra un piccolo sentiero non molto segnato che mi ha permesso di aggirare il Dente (1704 Mt.) alla base e arrivare al imbocco di un canalino dove il sentiero si fa indubbiamente più ripido e in alcuni tratti sono presenti delle catene metalliche fisse per agevolare il passaggio. Verso la fine di questo il sentiero continua su ghiaione fino al Passo Zapel dove ho continuato in direzione del rif. Bogani.
Dal rif. Bogani ho proseguito comodamente su sentiero verso la Bocchetta di Piancaformia da dove ho iniziato a scendere dal versante opposto fino ad incontrare il sentiero n° 24 che percorrendolo verso sinistra mi ha permesso di arrivare al rif. Bietti, dove nei pressi ho montato la tenda per passare la notte.
2° giorno
Dal rifugio ho iniziato a camminare sul sentiero del caminetto seguendo le indicazioni per la via ferrata per poi poco dopo lasciare il sentiero per seguire tracce di sentiero sulla destra che mi ha fatto guadagnare quota fino all’attacco della ferrata.
La ferrata non ha presentato grosse difficoltà non ostante le dimensioni e il peso dello zaino (circa 28 KG). Si parte subito con una scaletta metallica e alcuni passaggi attrezzati con catene fisse fino al Sasso dei Carbonari (2157 Mt.), dopo di che ho continuato su tracce di sentiero, attrezzate in alcuni punti con catene fisse fino ad incontrare il sentiero della traversata alta, che percorrendo il crinale conduce in vetta alla Grigna Settentrionale.
La discesa effettuata per la via del nevaio che si prende percorrendo la cresta dal versante opposto a quello di salita fino ad incontrare la segnaletica che indica questa via che scende a sinistra verso il Passo Zapel, da dove sono tornato alla macchina percorrendo l’itinerario dell’giorno prima.



il Dente 1704 Mt.


risalendo la valle verso il passo di Graniera


il Dente


Primaluna vista dal passo di Zapel



vista dal passo Zapel alla sinistra la cima del Pallone



dal passo Zapel verso il rifugio Bogani


il rifugio Bietti con sfondo il Sasso dei Carbonari



tramonto verso nord-ovest


camera con vista


arriva la notte


vista della cresta della Grigna poco prima dell'attacco della ferrata


il rifugio Brioschi


il ramo di Lecco e quello di Como


vista sulla via ferrata



rifugio Brioschi

giovedì 30 aprile 2009

Pizzo Tre Signori


Data: 05/08/2007
Zona: Orobie Bergamasce
Partenza: Ornica 918 Mt.
Dislivello: in salita 1636 Mt.
Punto più elevato: Pizz. Tre Signori 2554 Mt.
Difficoltà: EE
Tempo di percorrenza: 5 ore circa, la salita


Itinerario:La difficoltà di questo itinerario è la lunghezza, infatti per arrivare al Pizzo si risale tutta la valle dell’Inferno lungo il sentiero che attraversa boschi e alpeggi fino ai piedi del pizzo.

Sono partito da Ornica seguendo una mulattiera ben curata segnata con il segnavia 106, che attraversa prima fitti boschi e poi ripidi pendii erbosi, che nei mesi più caldi vengono usati come pascoli x il bestiame e mi ha permesso di arrivare alla bocch. Pedroni (1800 Mt.), dove subito dopo sulla destra parte una traccia di sentiero che mi condurrà fino alla bocch. d’Inferno (2306 Mt.).
La bellezza di questo primo tratto di percorso è notevole, sugli alpeggi della valle d’Inferno ho potuto ammirare alcune stalle costruite sotto dei grossi massi erratici.
Da qui la salita si fa più dura e il paesaggio diventa molto più selvaggio e lungo questo tratto di salita non è difficile incontrare camosci.
Una volta passata la bocch. Pedroni e presa la traccia di sentiero che tra sfasciumi si dirige verso la bocch. D’Inferno, sul tratto di salita poco prima di arrivare alla bocchetta ho incontrato la “sfinge” un grosso masso che prende il nome dalla sua forma che assomiglia moltissimo a quella della sfinge egizia.
Una volta arrivato alla bocchetta dell’Inferno ho proseguito sulle tracce di sentiero verso ovest che mi hanno fanno giungere in una quindicina di minuti alla cima del Pizzo Tre signori.
La discesa l’ho effettuata dall’itinerario di salita.

Interessi storici e geografici:
Il Pizzo e da secoli un importante punto di confine. In antichità lo era tra lo Stato di Milano, la Repubblica di Venezia e il canton dei Grigioni nella confederazione Elvetica e ora tra le province di Lecco, Bergamo e Sondrio.

domenica 25 gennaio 2009

Pizzo Coca

Data: 25/08/2007
Zona: Alpi Orobie Orientali
Dislivello: 2150 Mt.
Punto più elevato: Pizzo Coca 3050 Mt.
Tempo di percorrenza: 6 ore circa, la salita

Valbondione vista dalla vetta

Itinerario:
Partenza da Valbondione verso il riff. Coca 1892 Mt. Tramite sentiero per la maggior parte nel bosco, poco prima del rifugio ci sono delle catene come aiuto in un tratto scivoloso ma non particolarmente esposto. Si prosegue verso il lago di Coca 2108 Mt. Da qui salendo ripidamente a destra si arriva a una colonna radio per le chiamate di soccorso, poi girando in un anfiteatro naturale arriviamo alla bocchetta dei Camosci 2720 Mt. , da qui si sale decisamente più rapidamente e in 10/15 min. si sale x quasi 350 Mt. e si arriva in cima. Poco dopo la bocchetta sono segnate 2 vie, una facile e una difficile tutte e due con caratteristiche alpinistiche, quella facile presenta passaggi di I e II grado


croce in vetta

Interessi geografici:
Il pizzo è situato a cavallo tra la Val Seriana e la Valtellina, tra la provincia di Bergamo e quella di Sondrio
Interessi storici:
Recenti studi farebbero risalire l’origine del paese di Valbondione al epoca Romana, nato grazie alle miniere di ferro scoperte proprio in quei tempi.



sequenza fotografica di un recupero